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Aeroporto di Venezia

AUTOSILO E CENTRALE TERMICA CON BLOCCHI A PANNELLO


Progettata per 6,5 milioni di passeggeri l’anno, la Nuova Aerostazione dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, si sviluppa su cinque livelli, ognuno dei quali comprende aree pubbliche per i passeggeri, aree operative e aree tecnologiche, per una superficie complessiva di circa 60.000 mq.

Si è trattato, innanzitutto, di pensare alla “macchina” aeroportuale come una macchina perfetta che doveva avere un’anima, una sua identità, e che potesse confrontarsi ed armonizzarsi con un contesto così particolare qual’è l’ambiente lagunare, su cui affaccia l’aerostazione, con il visibile profilo, più in lontananza, della città di Venezia.

L’articolazione dell’impianto architettonico del nuovo edificio in unità modulari, separate da percorsi che ricordano lontanamente l’articolarsi delle “calli”, e gli ampi spazi di scambio e di accoglienza, fanno pensare alle originarie articolazioni di palazzi veneziani costruiti per le attività commerciali.

La tipologia architettonica ricorda gli edifici civili veneziani, come, ad esempio, anche i fondaci che avevano una loggia aperta verso il luogo di arrivo delle merci e delle persone, cioè il canale.

Riferimenti altrettanto chiari sono stati individuati nella parte dell’edificio che si affaccia verso le piste air side. Il precedente edilizio a cui ci si è ispirati è quello delle “gagiandre” dell’Arsenale di Venezia. La modularità della struttura consente, come permetteva agli architetti dell’Arsenale, qualsiasi tipo di ampliamento, pur mantenendo una continuità tipologica, e garantisce, inoltre, il mantenimento di un’adequata risposta funzionale dell’edificio.

Nel complesso aeroportuale, nel corso dell’ultimo decennio, sono state realizzate numerose altre opere fra cui si possono citare, sempre su progetto dell’Arch. Gian Paolo Mar, i vari stralci del Garage multipiano Marco Polo Park.

Inoltre, indispensabile per il funzionamento della macchina aeroportuale, la centrale termica per la produzione del calore è stata realizzata in un ambiente separato dall’Aerostazione stessa, così da semplificare le problematiche relative al rispetto della normativa dei Vigili del Fuoco e consentendo di realizzare la centrale con particolare attenzione all’abbattimento dell’inquinamento acustico e atmosferico. In questi due edifici sono stati utilizzati, per le perimetrazioni esterne, pannelli prefabbricati con paramento esterno con Lecablocco architettonico montato nella dimensione verticale in modo da ottenere un effetto di rigatura tesa in orizzontale.

A Venezia gli edifici in mattoni a vista ospitavano attività legate a processi di produzione o attività cantieristiche, come gran parte dell’Arsenale e le manifatture industriali. In pratica, però, nel segno della cultura progettuale contemporanea, si è cercato il recupero della potenzialità del “mattone”, come rivestimento delle facciate esterne, già mirabilmente espresse nel passato, ma riletta in chiave moderna e tecnologica.

Progetto architettonico (coordinatore)

Arch. Gian Paolo Mar, Zelarino (VE)

Progetti di variante,
Direzione lavori Progettista,
Direttore Opere Architettoniche e
Coordinatore

Arch. Gian Paolo Mar.

Specialista in Opere architettoniche

Arch. Giovanna Mar.

Venezia
Impresa

Grandi Lavori Fincosit, Roma
Guaraldo SpA, Paese (TV)
RO.MI. SpA, Napoli

Committente

SAVE S.p.A. e SAVE Engineering S.p.A.

Fotografia

Giancarlo De Carlo

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