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Faq Frequently asked questions

FAQ


  1. Murature armate
    Cosa e come si può fare con un sistema costruttivo in Muratura Armata?

    I limiti strutturali delle murature tradizionali (modesta resistenza a trazione e taglio) ne limitano l’impiego in presenza di azioni orizzontali (sisma, vento). Per superare questi limiti EDIL Leca prima in Italia ha progettato e diffuso sistemi costruttivi in Muratura Armata, in particolare il sistema MBZ certificato IDONEO dal Consiglio Superiore dei LL.PP.
    La muratura armata è una struttura composita nella quale blocchi e malte resistono a compressione mentre l’armatura a trazione e taglio. L’azione composita è ottenuta per merito del betoncino che trasferisce le azioni fra blocchi e acciaio. Si ottiene dunque una muratura duttile e maggiore resistenza.
    La muratura armata si realizza con blocchi di specifica geometria posati in malta nel modo tradizionale inserendo ogni due corsi nei giunti orizzontali di malta un traliccio tipo Murfor e predisponendo ove opportuno blochi con una cavità passante in cui gettare da altezze massime di 3 mt un betoncino fluido armato con due tondini Ø 16 non staffati posizionati nel centro delle cavità.

    Si possono realizzare edifici civili, portanti (fino a 4 piani) in zone sismiche s = 12. Le nervature vanno posizionate negli angoli, alle estremità delle aperture, agli incroci di muri, in campata al massimo ogni 5 metri, realizzando mensole verticali in parallelo collegate dai cordoli, che resistono a taglio e pressoflessione oppure se architravi e sottofinestre collaborano con una parete forata costituita da aste tozze e nodi di dimensioni finite per resistere al taglio.

    In murature autoportanti di grande specchiature di edifici industriali, commerciali, sociali, ecc… soggette a venti e sismi le nervature vengono posizionate in campata in verticale e orizzontale ad intervalli come definito dal progettista ed ai bordi ove si realizzano gli agganci ai pilastri realizzando così piastre vincolate su tre o quattro lati.

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  2. Muratura in blocchi cassero
    Come differisce dalla muratura armata?

    Un altro sistema, progettato dalla EDIL Leca, è quello della muratura in blocchi cassero, che differisce dalla muratura armata in quanto i blocchi vengono posati a secco o in boiacca e tutte le cavità vengono riempite di cls. realizzando così veri e propri setti continui armati, ammesso dal Consiglio Superiore dei LL.PP. anche in zone sismiche. Se i blocchi sono posati previa immersione in boiacca le resistenze meccaniche vengono incrementate e se ne può tenere conto agli effetti della snellezza.

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  3. Rivestimenti
    Quali criteri devo seguire?

    Si raccomanda di eseguire i rivestimenti con i criteri seguenti:

    • rivestimento spessore minimo 7 cm;
    • intercapedine, spessore da 3 a 12 cm con l’eventuale isolamento fissato alla parete primaria, rigida, non igroscopico e separato da una lama d’aria di almeno 2 cm;
    • muratura primaria spessore minimo 15 cm nominale;
    • alla base della muratura, in corrispondenza ad ogni correa di supporto sopra ogni apertura, va realizzata una guaina con guscio o scossalina al “L” (inox o plastica);
    • nel primo corso il giunto di malta verticlae va lasciato aperto (5 cm), così pure l’ultimo, per drenaggio di eventuale condensa, infiltrazioni casuali e ventilazione;
    • il rivestimento può essere parallelo alla parete primaria per diversi piani, va però eseguito perfettamente a piombo per non creare eccentricità ed ancorato alla muratura primaria con:
      • Traliccio “Murfor” ogni 4÷5 corsi quando i giunti orizzontali delle due pareti sono allineati allo stesso livello, alternando eventualmente in ogni parete un Murfor in spessore;
      • Aggancio svincolato dalla struttura “Bi-Anchorage” in cui su un profilato di alluminio fissato con tasselli sulla struttura vanno inserite e bloccate staffe a loro volta annegate in ogni giunto di malta orizzontale o verticale del rivestimento. Il profilato viene viene posizionato ad intervalli da 1,50 e 2,50 m in setti continui di muratura portante in calcestruzzo o in strutture intelaiate lungo travi e pilastri in c.a., spezzoni (1,00 m) ai bordi delle finestre;
      • Aggancio puntiforme al “L” ancorato al muro primario con tasselli da 3 a 5 m2 in funzione dello spessore del rivestimento ed alle azioni orizzontali previste, vento e sisma.

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